martedì 27 novembre 2007

Zero: dalle stelle alle stalle

"Abbiamo in lavorazione un altro film, pensato per il cinema e la televisione"...

Così scriveva Chiesa, quando parlava del film che avrebbe dovuto "rompere il muro del silenzio": Zero.

Come la nuova Coca-Cola.

Solo che quest'ultima fa più rumore quando la stappi, visto che il film di Chiesa, destinato a imperversare su cinema e televisione, si è trasformato in un "documentario" da dopolavoro ferroviario.

"Si è conclusa la fase di realizzazione del film documentario “Zero - Inchiesta sull’11 settembre” ed è iniziata la distribuzione indipendente del film in tutta Italia. Uno sforzo impegnativo, per il quale sarà fondamentale anche il supporto organizzativo di singoli, gruppi e associazioni, così come fondamentale è stato il ruolo delle centinaia di coproduttori nel finanziare il progetto.
Oltre alla semplice visione del documentario si potranno organizzare anche dibattiti e incontri con gli autori del film: Giulietto Chiesa, i registi Franco Fracassi e Francesco Trento, il produttore Thomas Torelli e altri che hanno lavorato all’inchiesta.

Le proiezioni saranno necessariamente a pagamento per garantire il finanziamento indispensabile alle attività di distribuzione, promozione e supporto organizzativo."

Chissà cosa ne penserà il popolo dei "co-produttori", cittadini qualunque che hanno investito ciascuno 500 euro per comprare una quota del "film" e dividere i ricavi dei botteghini.

Vediamo cosa dicevano sul sito, prima che lo cambiassero (la nuova versione è stata pubblicata in questi giorni). In grassetto il testo della citazione:

"Un film come questo pesta molti piedi e dà molto fastidio..."

Questo è sicuro: circoli e dopolavori ferroviari sono molto affollati e spesso gli spettatori restano in piedi...

"Per garantire l'indipendenza del film e per riuscire a portarlo al cinema anche senza il sostegno di grandi produzioni, abbiamo deciso di aprire la proprietà del film al pubblico. Chiunque può acquistare un pezzetto del film in lavorazione, contribuendo col proprio denaro a portarlo nelle sale, e allo stesso tempo assicurandosi una fetta dei guadagni che il film realizzerà."

Cinema, denaro per portarlo nelle sale... forse intendevano sale da biliardo?

"Come DIVENTARE COPRODUTTORI e CONTRIBUIRE per AIUTARCI"

Aiutarli sì, ma in che senso? 1000 quote da 500 euro aiutano tantissimo... indubbiamente...

"- Potete fare versamenti a fondo perduto, usando Paypal e la vostra carta di credito, qui a fianco;"

Decisamente a fondo perduto... per sempre...

"- Potete partecipare al gruppo dei PICCOLI PRODUTTORI, investendo da un minimo di 100 euro ad un massimo di 499;
- Potete diventare COPRODUTTORI a tutti gli effetti, versando 500 euro o multipli di 500 euro."


Insomma potevano scegliere se prendersi una "piccola" fregatura, o una fregatura a tutti gli effetti...

"Andiamo nel dettaglio e spieghiamo:
1 - Il 100% del film vale 500.000 €. Tale ammontare è suddiviso in 1.000 quote da 500 €, che corrispondono ognuna allo 0,1% del totale. Per partecipare alla produzione, essere COPRODUTTORI, bisogna versare almeno 500 € o multipli di 500 €. I coproduttori partecipano ai guadagni complessivi del film in proporzione alla percentuale acquistata."


Quanto fa un tot-per-cento di... Zero?

C'è poi chi si era illuso che Zero avrebbe lasciato senza parole i "debunker", come gorgoglia il giornalista Enzo Modugno sul Manifesto:

"Non sono stati capaci dunque di contrapporre alcunché. Almeno nei programmi annunciati finora."

E certo, sig. Modugno, difficile contrapporre qualcosa a un film che non aveva ancora visto nessuno (e che a quanto pare, nessuno o quasi vedrà mai).

Il 23 ottobre proiettano il film a pochi intimi e Modugno pretende il debunking già 24 ore dopo?

Una perlotta, questa di Enzo Modugno, ennesimo illuso di questa grande bufala.

Altro che "rompere il muro del silenzio", l'unico rumore che si sente da questo film è uno sconsolato... Flop!

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