giovedì 4 agosto 2011

Tragedia di Oslo: altre idiozie di Gianluca Freda

Ormai è del tutto chiaro ciò che è accaduto nel pomeriggio di venerdì scorso, 22 luglio, a Oslo.
Un pazzoide xenofobo nazionalista di nome Anders Behring Breivik, 32 anni, titolare di un'impresa agricola grazie alla quale si era procurato fertilizzanti chimici idonei – se opportunamente trattati e combinati – a realizzare sostanze esplosive, ha fatto esplodere un ordigno artigianale di grande potenza sistemato all'interno di un'autovettura parcheggiata vicino ad alcuni palazzi governativi, tra i quali l'ufficio del primo ministro norvegese Jens Stoltenberg.

L'esplosione ha provocato alcuni morti (otto, secondo fonti giornalistiche) e un certo numero di feriti, causando notevoli danni agli edifici circostanti.
Circa un'ora e mezza dopo la strage Breivik ha raggiunto in traghetto l'isola di Utoya, situata nel bel mezzo di un lago a poche decine di chilometri da Oslo e sede di un campo estivo giovanile gestito da un'organizzazione affiliata al partito labourista norvegese, che rappresenta la sinistra socialdemocratica del paese.
Armato di fucile e pistola semiautomatici, legalmente acquistati e detenuti, ha quindi aperto il fuoco indiscriminatamente contro gli ospiti del campo, uccidendone a decine (68, sempre secondo fonti giornalistiche).
All'arrivo delle forze di polizia, Breivik si è arreso senza opporre resistenza.
Il bilancio finale delle vittime ha continuato a crescere in conseguenza della morte di alcune persone che erano state gravemente ferite nel corso dei due attacchi.
Il folle, che già aveva pubblicato su Internet un documento nel quale preannunciava le proprie intenzioni e le motivazioni del gesto, ha confessato addossandosi tutta la responsabilità.
Il quadro della vicenda è quindi chiaro e mostra uno scenario ben delineato sia in ordine agli eventi che alle motivazioni.

Ma c'è gente, come Gianluca Freda - già protagonista di una nostra Perla nel 2009 che è riuscito a vedere il complotto anche in una situazione così lampante.
Come c'è riuscito? Bisogna chiederlo a uno psichiatra.

Ecco cosa ha scritto nel suo blog:

Fin dal termine della Seconda Guerra Mondiale, gli USA hanno ristrutturato la politica europea su basi anti-russe, favorendo in particolare i movimenti socialdemocratici filoamericani e isolando la destra europea anti-statunitense (…) che guarda alla Russia come ideale partner politico ed economico con cui rimpiazzare nel futuro la superpotenza americana in declino. Occorre dunque, ogni volta che sia possibile, demonizzarle (magari definendole “xenofobe” e “antisemite” a intervalli regolari) e screditarle, attribuendo ad esse la paternità di azioni ignominiose.

In parole povere, Freda sostiene che gli americani avrebbero organizzato l'attentato di Oslo per screditare la destra europea filo-russa e anti-americana.
Bisogna essere parecchio imbecilli per immaginare uno scenario simile... ma Freda va oltre: sa indicarci perfino il metodo utilizzato!
Infatti:

Quali metodi hanno utilizzato i servizi segreti per il doppio attentato? (…) Il primo sistema, piuttosto ben rodato, è quello di organizzare, contemporaneamente o a ridosso degli attentati, delle “esercitazioni militari” (…) Questo sistema è stato utilizzato, com’è noto, per gli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti (...) Stesso discorso per gli attentati a Londra del 7 luglio 2005 (…) Qualcosa di simile è avvenuto per l’attacco “con autobomba” nel centro di Oslo (…) L’attacco era stato anticipato, mercoledì scorso, da una tipica “esercitazione” della polizia antiterrorismo proprio nel centro di Oslo.

Bene, uno dei nostri più attenti lettori, Skybuck, ha scoperto che la famosa esercitazione che secondo Freda sarebbe avvenuta "mercoledì scorso", in realtà risale al marzo del... 2010!

Questo è il link postato da Freda dell'articolo di stampa che parla dell'esercitazione e questo è il relativo shot:


Quest'altro è il link all'articolo originale completo (qui la copia di backup), e questo è il relativo shot di parte dell'articolo, dal quale si evince che esso è stato pubblicato il 17 marzo 2010:


In altre parole: o Gianluca Freda ha mentito per sostenere la sua ipotesi di complotto, oppure è così imbecille da non essersi reso conto che l'articolo secondo lui pubblicato "mercoledì scorso" era stato pubblicato "un anno e mezzo fa"!

Qui il link alla scoperta di Skybuck, che ringraziamo tantissimo.

Inutile dire che l'articolo di Freda è stato acriticamente riportato su parecchi siti, tutti campioni di menzogne e idiozie, come Luogocomune, Megachip, Stampa Libera, Comedonchisciotte e così via... ci sono proprio tutti, l'intera banda di idioti al completo.

Del resto, Freda non è stato l'unico a scrivere queste fregnacce.
La strada l'aveva tracciata il "super complottista" Webster Tarpley, e già si parla di testimonianze secondo cui “sono sicuro che si sparasse da due punti diversi dell'isola contemporaneamente”, proprio come con il caso Kennedy.

Stringi, stringi, i morti di Oslo serviranno a rimpolpare vendite di libri e film che meriterebbero di finire direttamente nella spazzatura e faranno guadagnare un po' di dollari (o euro) racimolati tra convegni e conferenze complottiste, una manna dal cielo visto che il decennale della tragedia del 9/11 è alle porte e un simile antipasto è ideale per rinfrescare un piatto ormai stantio.

E' un complottismo sciacallo e vigliacco: sciacallo perché sfrutta la disperazione, la tragedia e la paura; vigliacco perché non ha il coraggio di ammettere che gli autori di certe nefandezze sono spesso espressione di quelle stesse ideologie che sono alla base del complottismo.

Anders Behring Breivik è della stessa pasta di tanti complottisti, e in particolare quelli di ideologia neonazista, antisemita, antiamericana.

Un'ultima considerazione: la vicenda dimostra che non c'è nessuna prova che possa mai convincere un complottista della bontà della verità che va contestando.
Chiedono prove... chiedono filmati... a Oslo c'è tutto: prove, testimoni, filmati, un reo confesso...
Ma non c'è niente da fare: sostengono che è un complotto.
Buffoni.